domenica 7 settembre 2008

Caffé Leonardo - Roma, piazza Mignatelli

Un giro folle e graditissimo a Roma con Lidia mi ha permesso di tornare a provare la magia di un piatto ben fatto con vista su piazza di Spagna, in una serata torrida, ma sempre accompagnata da un filo di venticello che in piazza Mignatelli (proprio ad angolo con la colonna dell'Immacolata Concezione che svetta in piazza di Spagna, sotto le finestre della casa romana dello stilista Valentino) non manca mai.
Il Caffé Leonardo non è un ristorante nel pieno senso della parola, si potrebbe parlare più di una elegante tavola calda, ma per l'ampio menu, la cortesia dei camerieri e la qualità del cibo si può assimilare benissimo agli altri locali di cui la Capitale è piena.
L'ideale sarebbe riuscire ad accaparrarsi uno dei 21 tavoli da due che si affacciano sulla piazza, altrimenti anche l'interno, curato nei dettagli e nei murales che lo ricoprono, è gradevole, grazie anche ad un impianto di climatizzazione mai invasivo.
Ampia la scelta di piatti, dalle pizze a tutte le ore (e di qualità media, forse un po' troppo sottili) agli antipasti e primi e secondi, ma grande attenzione meritano le insalate, che sono tante e molto varie, capaci di sostituire un pasto in maniera gustosa e fresca.
Ovviamente, i prezzi sono commisurati alla location di pregio, ma decisamente inferiori rispetto agli altri locali della zona, grazie anche al coperto molto minimalista.
Un peccato la mancanza di bottiglie di acqua da litro o superiore (il mezzo litro è oggettivamente caro e poco comodo) e la qualità del caffé non proprio all'altezza (ma si può ovviare a qualche decina di metri con il Caffé Greco di via del Corso). Punti di forza, oltre alla varietà del menu, anche la velocità e la qualità del servizio.

sabato 6 settembre 2008

B&B Villa San Giacomo - Scerni

La regola viene rispettata in pieno: le scoperte casuali, soprattutto in materia di cibo ed alloggio, sono quelle che più ti danno soddisfazione.
Qualche giorno fa, complice una serie di impegni concatenati nel Vastese, ho avuto necessità di trovare una camera per dormire senza essere costretto a rientrare "alla base" aggiungendo stress a stress. Off-limits tutti gli alberghi e i b&b di Vasto, ancora pieni degli ultimi turisti di questa calda estate 2008, grazie alla guida sapiente del sito www.bed-and-breakfast.it ho scovato una struttura nella piccola e tranquilla Scerni, a pochi km. da Vasto, nella contrada San Giacomo.
Il b&b "Villa San Giacomo" è attivo da circa quattro anni in un tipico casale ristrutturato che sorge proprio di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giacomo, cuore dell'omonima contrada, che si sviluppa lungo l'asse della strada provinciale Scerni-Monteodorisio.
Otto camere, tutte ben curate, indicate ciascuna con i nomi di fiori e piante, realizzate in stile country con la possibilità di variare le dotazioni predefinite in base alle proprie esigenze (l'aggiunta di letti, in particolare, risulta agevole e senza grossi sconvolgimenti di prezzo).
Punti di forza sono la qualità delle dotazioni nella camera e la comodità dei letti, oltre alla versatilità dei bagni, che, seppure un po' piccolini, offrono diverse funzionalità che non ci si aspetta da un b&b.
Qualche piccolo punto in negativo sono l'esposizione della metà delle camere alla strada provinciale, che è particolarmente trafficata (relativamente a quanto possa esserlo un'arteria che collega due paesi interni) e quindi con le finestre aperte è difficoltoso prendere sonno, e la presenza di un debolissimo campo di ricezione per tutte le compagnie di telefonia cellulare.
Ciò che invece fa assolutamente consigliare l'alloggio è la colazione: servita in una piccola e graziosa sala al piano terra, è abbondante e ricca di possibilità, con cornetti appena sfornati e dolci tipici abruzzesi (tra i quali i mignon del Bocconotto, peccato solo che siano di Lanciano e non della loro patria, Castel Frentano). Inoltre, il titolare è sempre pronto ad ascoltare e soddisfare ogni esigenza particolare.
I prezzi forse sono un po' alti rispetto alla collocazione geografica della struttura, ma al netto di tutti i pro e i contro, è consigliabile, se si ha necessità, riposare in questa piccola realtà piuttosto che scendere nella più caotica Vasto.

domenica 24 agosto 2008

Ristorante-Rifugio "Lo Scoiattolo" - Passo Godi (Scanno)

Pranzare in agosto a 18oo metri sul livello del mare accanto ad un bel caminetto acceso: è un'esperienza straordinaria che il ristorante-rifugio "Lo Scoiattolo" ha permesso a me ed ai miei amici-colleghi che domenica scorsa siamo saliti da Barrea, sulle rive dell'omonimo lago, fino a passo Godi, splendida stazione sciistica (d'inverno, ovviamente) che fa parte del territorio comunale di Scanno.
Ristorante sì, ma soprattutto rifugio, dove il rustico è d'obbligo, ma che non si mescola mai al "rimediato" o al "kitsch": ambiente pulito e sobrio, dove il legno, giocoforza, la fa da padrone, cordialità del personale sin dall'ingresso, rapidità di ordinazione e di servizio, nonostante la folla di avventori che anche la domenica di Ferragosto hanno scelto questo piccolo gioiello montano per trascorrere una giornata tranquilla.
L'atmosfera ha contato molto nella soddisfazione finale, ma la cortesia e la presentazione dei piatti ha dato quel qualcosa in più che ha confermato le impressioni iniziali.
Il menu è molto vario, anche se rigidamente "montanaro", con possibilità anche di variazioni personali (come provato da Massimo che ci accompagnava), accolte senza scomporsi dal personale del ristorante.
L'antipasto tipico è assolutamente da non perdere: un trionfale piatto di salumi, formaggi e verdure tutti realizzati in loco che ben dispongono al gusto del pranzo.
Eccezionale la polenta, assolutamente da provare: servita in un originale piatto rettangolare di legno, è realizzata con quel tocco tipico abruzzese che rende l'impasto né troppo duro, come è solito al nord, né troppo acquoso, caratteristica invece dei luoghi dove la polenta non è di tradizione. A contorno, sugo di maiale da leccarsi i baffi, salsiccia d'ordinanza e funghi (anche se si può scegliere di rinunciare a qualcuno degli elementi sopradetti).
Tra noi, c'è chi ha scelto gli gnocchi: un piatto regale di ottima pasta condita con sugo di vitello.
Tra i secondi, vista la mole della nostra scelta, ci siamo "accontentati" di una scamorza al forno con prosciutto crudo, servita in una ciotola di legno pratica ed originale. Ottima la cottura e la qualità dei materiali, pane di accompagnamento assolutamente imperdibile, come anche il "pane abbruscato" con l'olio che abbiamo anche chiesto una seconda volta.
Non siamo riusciti a gustare i dolci, ma la produzione propria offriva una SacherTorte alla vista superba e una "pizza dolce" che chi ha provato ci ha assicurato gustosissima.
Particolare non trascurabile: anche il caffè ha raggiunto la piena sufficienza (difficilmente in un ristorante il caffè merita...).
I prezzi? Assolutamente in linea con la qualità del pasto. Impagabile poi il riposino appena fuori dal rifugio, con le sdraio e i lettini vista montagna: un'oretta di sonno digestivo cullati da un'arietta sopraffina e, al risveglio, un caldo punch all'arancia al vicino hotel "Paradiso", sicura meta di un prossimo week-end.

sabato 23 agosto 2008

Hotel Villa Danilo - Gamberale

Tra le sorprese dell'avventuroso fine-settimana di Ferragosto, in cui ho deciso con alcuni amici-colleghi di partire "all'avventura" senza prenotare né albergo né ristoranti e senza nemmeno una meta prefissata, c'è stata la scoperta di questo meraviglioso hotel-resort a quattro stelle aperto da appena tre settimane in una parte forse sperduta dell'Abruzzo, al limite tra le province di Chieti, L'Aquila e Isernia.
L'Hotel Villa Danilo, infatti, sorge di fronte alla stazione di Gamberale, che si raggiunge sulla Superstrada del Sangro all'uscita Sant'Angelo del Pesco ed appare subito nella sua caratteristica più evidente: modernità coniugata ad un attento studio di stile e ad un raffinato comfort. Il parcheggio non è particolarmente capiente, visto che all'hotel è aggregrato un ristorante-pizzeria molto frequentato, ma è un peccato veniale di fronte ai servizi e all'ospitalità riservata anche al cliente di passaggio, che, come noi, aveva fortunosamente trovato due stanze per una sola giornata.
Le stanze sono poche (una quindicina in ogni piano per due piani totali) ma curatissime in ogni dettaglio, soprattutto tecnologico: filodiffusione perfetta, schermo piatto con i canali del digitale terrestre, cassaforte elettronica, mini-bar discreto ma fornito. L'atmosfera è sobria e rilassante, grazie anche ai tendaggi e ai colori tenui delle camere, tutte indicate con nomi di fiori ed alberi. Doppia chiave, elettronica e tradizionale, mobili in perfetto stile anticato e soprattutto, cosa che per me è fondamentale, bagno eccellente. Nulla è lasciato al caso: asciugamani candidi e finalmente "consistenti" (altro che i soliti tessuti di carta velina), una dotazione di accessori superiore ad ogni attesa (spazzolino monouso e dentifricio, bagnoschiuma in elegante bottiglietta da 30cl, cuffia da doccia, spugnetta pulisciscarpe e... udite udite... kit formato di tre lime usa-e-getta, quattro cotton fioc, filo, ago e bottoni), doccia di elevato livello.
Alle comodità e ai piaceri si aggiungono anche la cortesia e la tempestività degli addetti alle camere, chiamati per un problema da me oltre l'una di notte.
Piccolo neo è costituito dalla colazione, che non appare all'altezza delle aspettative di una simile struttura: servizio lento, anche perché garantito da un solo cameriere, che raccoglie le ordinazioni per il bar, bigné e paste fresche al posto di dolci da colazione, mancanza di burro sul tavolo e addirittura non c'è crema di cioccolato spalmabile! Ottima però la presenza di tre tipi diversi di frutta sciroppata.
Il conto, alla fine, fa tornare il sorriso: una doppia a 95 euro è un prezzo onesto per una struttura di quel genere. Rimango però in attesa di provare il ristorante annesso all'albergo. Un vuoto che ho in programma di colmare presto.


AGGIORNAMENTO (DOVEROSO)
Dopo un anno sono tornato a Villa Danilo, insieme agli stessi compagni di viaggio e devo dire con piacere di aver constatato solo miglioramenti:
1) Innanzitutto, siamo stati immediatamente riconosciuti ed accolti con grande allegria.
2) E' stato eliminato il "neo" della colazione e, ciò che più sottolinea l'intelligenza e la capacità dei gestori, le modifiche sono state fatte dopo aver letto il post dell'Arbiter Deliciarum. Ho scoperto che i gestori si preoccupano di monitorare con i motori di ricerca tutto ciò che si dice sul loro hotel in rete e modificare di conseguenza l'offerta in base alle giuste osservazioni dei clienti. Ora la colazione si presenta davvero all'altezza di un albergo a quattro stelle.
3) Ho provato il ristorante, sia nella formula "pizzeria" (la sera) sia in quella tradizionale (a pranzo): ebbene, un'esperienza gastronomica davvero piacevole, con pizze di ottima fattura, cotte al punto giusto e con molta varietà e un menu da pranzo superlativo, con segnalazione particolare per i dolci. Il tutto a prezzi onesti (18 euro pizza al piatto + bibita alla spina + caffè + dolce e 19 euro antipasto leggero + secondo + dolce).

venerdì 22 agosto 2008

Sagra del peperoncino - Filetto

Era da tempo che desideravo girare un po' tra gli stand della celebrata "Sagra del Peperoncino" di Filetto, paesino incastonato tra Orsogna, Ari e Vacri, con una vista non indifferente sulla Majella (sul panoramico belvedere è d'obbligo una passeggiata, anche se non si è accompagnati con "dolci metà").
Devo dire che le attese non sono state deluse. Già l'ingresso nell'area sagra, che praticamente occupava tutto il centro storico di Filetto, mi ha trasmesso una sensazione di grande organizzazione. Quattro i punti principali di ristoro, corrispondenti alle altrettante piazze del paese, con diversi gazebo per ciascun punto.
Armati di fondamentale "cartina" della dislocazione delle prelibatezze, con il mio gruppo di amici abbiamo prima fatto un giro esplorativo, soprattutto per renderci conto della "consistenza" delle porzioni, in considerazione dei prezzi molto abbordabili delle pietanze.
Particolarmente curati i secondi (che si sposano magnificamente con il peperoncino, oggetto della sagra), mentre ci sono stati pochi primi piatti tra i quali scegliere e non tutti all'altezza. Da evitare assolutamente gli strozzapreti allo scoglio: oltre per l'evidente motivo che non si prende mai un piatto di pesce in una zona di alta collina, quasi montagna, ma poi non c'è assoluta corrispondenza tra qualità, quantità e prezzo. 7 euro per un piattino di strozzapreti condito da due cozze (di numero) e una decina di vongole neppure tutte aperte. L'errore è stato compiuto da due mie amiche, alle quali ho fatto bene a non cedere.
Io mi sono concesso un piatto di cif e ciaf con polenta: 5 euro ben spesi, in quanto la carne era di buona qualità ed anche di discreta quantità, peccato solo per la polenta che era davvero poca. Invece del pane, fornito comunque insieme al piatto, ho deciso (e lo consiglio) di accompagnare il cif e ciaf con la pizza scima con salsa alla Zu zu (1 euro il costo): a parte che io adoro la pizza scima, ma la salsa appena piccante con la quale viene condito è una prelibatezza, tanto da fare il bis.
Poi, cedendo alla passione, ho preso anche la pizza scima con la frittata piccante (2 euro): una bontà, fors'anche perché il peperoncino davvero si faceva sentire davvero (e ne avevano aggiunto anche uno in più "sfuso", se magari avessi voluto aggiungercene altro)!
Tra gli altri piatti che meritano segnalazione, presi dagli amici, c'è senza dubbio la parmigiana di melanzane (peccato che sia stata servita, al pari di altri piatti, in una scodella trasparente di plastica). Ordinari gli arrosticini, mentre davvero ottime le salsicce (anche per il loro costo, 1,50 euro).
Per un ottimo dessert, invece, imperdibili le pizzelle (o neole o ferratelle, a seconda delle zone) piccanti con il cioccolato piccante (1 euro l'una). Da provare anche le pizzelle con la crema di cioccolato bianco.
Musica di contorno gradevole, con diversi gruppi sparsi nei vicoli del paese, un unico neo: la distribuzione degli stand, che costringe a diverse camminate chi vuole comporre un pasto secondo il suo gusto e non secondo la logica con la quale sono stati individuate le varie postazioni di ristoro.
La sagra prosegue fino a domenica 24 agosto. Non è esclusa una mia "capatina" per assaggiare altre prelibatezze.

lunedì 18 agosto 2008

Un omaggio al gusto e al piacere

Man mano che aumenta il volume della mia "bibbia gastronomica", formata dai biglietti da visita di tutti i ristoranti, alberghi, trattorie, bettole e chi più ne ha più ne metta, dove sono stato ospite per luculliani pranzi o gustose cenette, cresce in me il desiderio di condividere le impressioni sui tanti posti e posticini provati e di tracciare una sorta di "guida", assolutamente personale e senza pretesa di scientificità, che potesse essere utile innanzitutto a me, per orientarmi nel mare magnum delle proposte, soprattutto del mio caro e dolce Abruzzo.
Poi, inutile negarlo, c'è il desiderio, mica tanto recondito, di essere seguito, letto e magari anche criticato così da aprire una discussione sul piacere innegabilmente più bello della vita: mangiare. Accanto al mangiare, ovviamente ho aggiunto il buon bere e, da qualche tempo, anche il ben alloggiare.
Insomma, una raccolta di appunti di viaggio dedicati alla gastronomia.