venerdì 22 agosto 2008

Sagra del peperoncino - Filetto

Era da tempo che desideravo girare un po' tra gli stand della celebrata "Sagra del Peperoncino" di Filetto, paesino incastonato tra Orsogna, Ari e Vacri, con una vista non indifferente sulla Majella (sul panoramico belvedere è d'obbligo una passeggiata, anche se non si è accompagnati con "dolci metà").
Devo dire che le attese non sono state deluse. Già l'ingresso nell'area sagra, che praticamente occupava tutto il centro storico di Filetto, mi ha trasmesso una sensazione di grande organizzazione. Quattro i punti principali di ristoro, corrispondenti alle altrettante piazze del paese, con diversi gazebo per ciascun punto.
Armati di fondamentale "cartina" della dislocazione delle prelibatezze, con il mio gruppo di amici abbiamo prima fatto un giro esplorativo, soprattutto per renderci conto della "consistenza" delle porzioni, in considerazione dei prezzi molto abbordabili delle pietanze.
Particolarmente curati i secondi (che si sposano magnificamente con il peperoncino, oggetto della sagra), mentre ci sono stati pochi primi piatti tra i quali scegliere e non tutti all'altezza. Da evitare assolutamente gli strozzapreti allo scoglio: oltre per l'evidente motivo che non si prende mai un piatto di pesce in una zona di alta collina, quasi montagna, ma poi non c'è assoluta corrispondenza tra qualità, quantità e prezzo. 7 euro per un piattino di strozzapreti condito da due cozze (di numero) e una decina di vongole neppure tutte aperte. L'errore è stato compiuto da due mie amiche, alle quali ho fatto bene a non cedere.
Io mi sono concesso un piatto di cif e ciaf con polenta: 5 euro ben spesi, in quanto la carne era di buona qualità ed anche di discreta quantità, peccato solo per la polenta che era davvero poca. Invece del pane, fornito comunque insieme al piatto, ho deciso (e lo consiglio) di accompagnare il cif e ciaf con la pizza scima con salsa alla Zu zu (1 euro il costo): a parte che io adoro la pizza scima, ma la salsa appena piccante con la quale viene condito è una prelibatezza, tanto da fare il bis.
Poi, cedendo alla passione, ho preso anche la pizza scima con la frittata piccante (2 euro): una bontà, fors'anche perché il peperoncino davvero si faceva sentire davvero (e ne avevano aggiunto anche uno in più "sfuso", se magari avessi voluto aggiungercene altro)!
Tra gli altri piatti che meritano segnalazione, presi dagli amici, c'è senza dubbio la parmigiana di melanzane (peccato che sia stata servita, al pari di altri piatti, in una scodella trasparente di plastica). Ordinari gli arrosticini, mentre davvero ottime le salsicce (anche per il loro costo, 1,50 euro).
Per un ottimo dessert, invece, imperdibili le pizzelle (o neole o ferratelle, a seconda delle zone) piccanti con il cioccolato piccante (1 euro l'una). Da provare anche le pizzelle con la crema di cioccolato bianco.
Musica di contorno gradevole, con diversi gruppi sparsi nei vicoli del paese, un unico neo: la distribuzione degli stand, che costringe a diverse camminate chi vuole comporre un pasto secondo il suo gusto e non secondo la logica con la quale sono stati individuate le varie postazioni di ristoro.
La sagra prosegue fino a domenica 24 agosto. Non è esclusa una mia "capatina" per assaggiare altre prelibatezze.

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